Gli ultimi decenni a cavallo fra il XIX e il XX secoli vedono l’affermarsi delle forze popolari alla guida del comune con i sindaci repubblicani, Tullio-Corradini Ginanni, Ludovico Giardini, Ferdinando Gallina e Chiarissimo Calderoni. Ma il forte impulso a favore delle classi più disagiate sarà caratterizzato dal lavoro del sindaco Pri Fortunato Buzzi che, nonostante il difficilissimo periodo bellico (1914-1923) dà vita ad un vasto programma riformatore (refezione scolastica, riduzione dei dazi sui generi alimentari di vasto consumo sostenuta da imposte sulla proprietà fondiaria, lavori pubblici, interventi contro la disoccupazione bracciantile, costruzione del mercato Coperto, acquedotto del Senatello…).
Nel dopoguerra la giunta popolare nominata dal Comitato di Liberazione Nazionale è guidata dal repubblicano Riccardo Campagnoni. Dalle prime elezioni del 1948 sarà il sindaco Celso Cicognani a governare gli anni del risanamento postbellico e della ricostruzione; ma il potenziale di rinnovamento ed il senso dell’apertura espresso dai primi governi di centro-sinistra sarà a Ravenna interpretato dal sindaco repubblicano Bruno Benelli e dagli amici che lo sostengono, quali Manlio Monti e il giovane Sauro Camprini, impegnati nella sua giunta negli anni della crescita industriale, della espansione portuale, del turismo e del commercio; dal rilancio della città e del forese agricolo .
All’immatura scomparsa di Benelli sarà Secondo Bini a proseguirne il lavoro amministrativo, caratterizzato dalla sana e rigorosa gestione che lascerà il comune in ottime condizioni finanziarie.
Dall’inizio degli anni Settanta la presenza repubblicana si alterna nei ruoli di opposizione e di governo, ma sempre nell’estrema attenzione all’oculata gestione delle risorse pubbliche, nella riduzione drastica delle spese e degli sprechi, nella difesa dell’ambiente (sarà la decisa azione del PRI ad impedire l’impianto di una centrale a carbone e di un polo carbonifero nel porto di Ravenna), come nella salvaguardia delle attività produttive. Le forze produttive, operai ed imprenditori sanno che la presenza del Partito repubblicano nell’amministrazione comunale è particolare garanzia a tutela e difesa del lavoro. I repubblicani sono sicura garanzia per una città di tradizione repubblicana.
  • 1894-1895 Nascita del Partito Repubblicano Italiano

    Sotto la spinta, determinante, della Consociazione Repubblicana Romagnola nasce il Partito Repubblicano Italiano.
  • 1895 Primo Congresso Nazionale del PRI

    Nel novembre si svolge il primo Congresso Nazionale del PRI.
  • 1896Congresso Repubblicano Regionale

    Il 6 settembre, a Ravenna si svolge il Congresso Repubblicano Regionale e viene ratificata “l’adesione definitiva al Partito Repubblicano Italiano”. Da registrare, rispetto alla linea, prevalente, del forlivese Giuseppe Gaudenzi, il dissenso di Epaminonda Farini, della sezione di San Pietro in Vincoli, che mirava a tenere intransigentemente unita l’anima mazziniana con quella collettivista del partito.
  • 1897Congresso Regionale a Faenza

    Il 21 novembre, a Faenza si svolge il congresso regionale.
  • 1898-99

    In risposta alle pesanti repressioni, seguite ai moti nazionali del 1898, a Ravenna viene ripresentato e rieletto deputato, col concorso delle sinistre, Luigi De Andreis. A Faenza prevalse Clemente Caldesi, A Lugo Paolo Taroni, nel secondo collegio ravennate, il socialista Enrico Ferri.
  • 1900Congresso Repubblicano Regionale.

    Settembre: a Lugo si celebra il Congresso Repubblicano Regionale.
  • 1900Elezioni comunali a Ravenna

    Il 4 novembre le elezioni comunali a Ravenna sanciscono la vittoria dei partiti popolari. Il socialista Luigi Cilla diventa sindaco col voto dei socialisti e dei repubblicani.
  • 1902Elezioni amministrative

    Nuove elezioni amministrative consacrano il repubblicano Ferdinando Gallina alla carica di primo cittadino col solo sostegno del PRI. Ricoprirà il ruolo di sindaco ininterrottamente fino al 1909. Emerge, contemporaneamente, la figura di Fortunato Buzzi, repubblicano “senza tessera”, chiamato al ruolo di assessore alle finanze.
  • 1909-1910Scissione nel mondo sindacale e cooperativo

    Nel periodo della cosiddetta “guerra delle trebbiatrici” si registra una scissione nel mondo sindacale e cooperativo. Dalla CGL si stacca la Nuova camera del lavoro a prevalenza repubblicana e nasce il Consorzio autonomo delle Cooperative, coordinato dal repubblicano Pietro Bondi. Alcuni repubblicani restano però nelle cooperative della Lega, guidate da Nullo Baldini.
  • 1910Nuovo sindaco di Ravenna

    Il repubblicano Calderoni Chiarissimo viene eletto nuovo sindaco di Ravenna
  • 1913Deputati repubblicani per la XXIV legislatura

    I repubblicani Giovanni Battista Pirolini e Ulderico Mazzolani vengono eletti deputati nei collegi di Ravenna per la XXIV legislatura.
  • 1914Sindaco di Ravenna

    Fortunato Buzzi viene eletto sindaco di Ravenna, resterà in carica fino al 1923.
  • 1919Rieletti deputati repubblicani per la XXV legislatura

    I repubblicani Giovanni Battista Pirolini Ulderico Mazzolani vengono rieletti deputati nei collegi di Ravenna per la XXV legislatura.
  • 1921XXVI legislatura

    Ulderico Mazzolani viene rieletto deputato nel collegio ravennate per il Partito repubblicano (XXVI legislatura).
  • 1924-1944

    Con l’avvento del fascismo i sindaci di Ravenna assumono la carica di Podestà e vengono nominati direttamente dal governo. Si succedono: Celso Calvetti, Andrea Cagnoni, Giovanni Cottignola.
  • 1944-46

    Dopo la Liberazione, durante il periodo costituzionale transitorio, viene eletto sindaco il repubblicano Riccardo Campagnoni. Gli succede il comunista Gino Gatta fino al 1950, eletto con una giunta formata da PCI e PSI.
  • 1949Nuove scissioni nel mondo della cooperazione e del sindacato

    Nuove scissioni nel mondo della cooperazione e del sindacato: su iniziativa repubblicana e socialdemocratica nasce il sindacato della Fil (poi UIL) e a Ravenna dalla cooperativa CMC un gruppo di operai repubblicani dà vita alla cooperativa ACMAR, sarà il preludio alla scissione che consentirà la nascita dell’AGCI. Emerge la figura del sindacalista repubblicano Manlio Monti.
  • 1951

    Nel mese di giugno il repubblicano Celso Cicognani viene eletto sindaco di Ravenna alla guida di una giunta PRI-DC. Fino al 1961.
  • 1963

    Dopo un periodo di gestioni commissariali, il repubblicano Bruno Benelli, viene eletto sindaco, alla guida di una giunta di centro-sinistra formata da PRI, DC, PSI, PSDI. Resterà in carica fino al 1967, anno in cui venne rieletto nell’incarico, ma dovrà dimettersi poco tempo dopo per gravi problemi di salute: morirà nel 1968 a 46 anni.
  • 1969

    Il repubblicano Secondo Bini, alla guida di una giunta formata da PRI e DC ricopre per alcuni mesi la carica di sindaco. Seguirà un periodo commissariale e, per diversi mandati, il PRI non farà più parte di giunte amministrative. I sindaci eletti saranno: Aristide Canosani (PSI), Vincenzo Randi (PSI), Giordano Angelini (PCI), Mauro Dragoni (PCI), Giovanni Miserocchi (PDS), Pier Paolo D’Attorre (PDS), fino al 1997.
  • 1988

    Giannantonio Mingozzi è il primo repubblicano ravennate a ricoprire la carica di presidente della Provincia.
  • 1997

    Widmer Mercatali (PDS) eletto sindaco di Ravenna, dà vita a una giunta di cui fa parte anche il PRI.
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