Forum al Mercato Coperto alla presenza, tra gli altri, di Mauro Felicori, assessore regionale alla Cultura dell’Emilia Romagna. Al centro le potenzialità economiche e di sviluppo dell’intero ambito culturale.
Ancora un forum pubblico, in questa intensa campagna elettorale ormai alle battute finali, per Chiara Francesconi, candidata alle prossime amministrative del Comune di Ravenna per il PRI in programma il 3 e 4 ottobre 2021
Nella serata di ieri lo spazio eventi del Mercato Coperto di Ravenna, ha ospitato l’incontro dal titolo “Quale mosaico per le istituzioni culturali”. Davanti ad un pubblico numeroso e attento si sono confrontati sui temi della cultura e della sua ricaduta economica sul territorio, oltre alla stessa Chiara Francesconi, anche Mauro Felicori, Assessore alla Cultura e Paesaggio della Regione Emilia-Romagna, Roberto Balzani, professore di Storia Contemporanea dell’Università di Bologna, e Guido Guerzoni, docente e ricercatore dell’Università Bocconi di Milano. Ad aprire e chiudere l’appuntamento, due brevi esibizioni del soprano Giuseppina Piunti accompagnata dalla pianista e vocal coach Sabrina Avantario.
“È necessario valorizzare il grande valore culturale – ha sottolineato Mauro Felicori – che abbiamo tra le mani. I beni culturali devo essere tutelati, devono essere restaurati ed essere oggetto di ricerca. Il fatturato di un museo è quanta cultura e tradizione trasmetti alle persone, è la produttività culturale. Al tempo stesso, il patrimonio culturale, oltre che essere un costo, deve essere anche una risorsa da mettere a valore. Gli operatori pubblici devono saper trasformare i beni culturali in opportunità, in didattica, in divulgazione, per diffondere cultura nella popolazione”.
“La cultura non è petrolio, ma produce anch’essa energia. Senza una concezione culturale – ha tenuto invece ad evidenziare Roberto Balzani – non c’è una visione economica possibile, non ci sono visioni produttive. Anche a livello internazionale progressivamente dalla convenzione Unesco 1972 i soggetti diplomatici hanno iniziato ad usare la cultura come elemento di relazione tra i paesi. La cultura è uno dei pochi elementi che anziché produrre divisioni può creare ponti”. Sulla stessa linea anche Guido Guerzoni: “tutti i progetti hanno bisogno di una fase di pianificazione e di analisi attenta che permetta di utilizzare le risorse nel migliore dei modi. Nel giro di 30 anni in Italia il numero dei musei è quasi raddoppiato. Al tempo stesso, dal 2009 le risorse gestite dagli enti locali sono diminuite del 35%. Si è creata quindi una forbice ed è evidente che è necessario avere il coraggio di distinguere fra i vari progetti”.
“Credo che oggi sia necessario – ha ribadito invece Chiara Francesconi – accrescere il mercato e l’occupazione del settore culturale, adottando un approccio più manageriale: un’economia a tutti gli effetti che va gestita come cultura d’impresa. Un concetto che richiama anche ad un dovere della politica di impegnarsi affinché la cultura sia anche fattore e ambito di inclusione sociale. Ravenna è una città relativamente grande, ma con un numero di Istituzioni Culturali, alcune di enorme importanza, degne di una Capitale. Ravenna è luogo di innovazione culturale, ma anche di esperienze strutturate – ha sottolineato ancora Chiara Francesconi – e note in tutto il mondo. Questa ricchezza ha dato una specifica identità alla città, e negli ultimi anni gli investimenti hanno reso il panorama culturale sempre più effervescente. Sperando nella ripartenza strutturale dopo la pandemia, dovremo pensare al potenziamento di servizi e strumenti che consentano alla nostra comunità di crescere attraverso la produzione e fruizione di cultura, con attenzione ai lavoratori duramente colpiti dalle conseguenze economiche dell’emergenza sanitaria”.